“Che confusione, comincia il Campo Base” recita il primo verso dell’ormai tradizionale inno (basato sulle note di una famosissima canzone dei Ricchi e Poveri) del Campo Base di formazione per aiuto-educatori ACR. Effettivamente l’inizio è stato così: nel pomeriggio di Domenica 9 giugno sono giunti a Monteleco 108 ragazzi provenienti da 31 parrocchie della nostra Diocesi. Chi salutava i genitori, chi perlustrava il territorio mai visto, chi rovistava nello zaino in cerca degli ultimi documenti da consegnare, chi già giocava a “schiaccia sette” perché al Campo c’era già stato l’anno scorso e ormai sapeva i trucchi del mestiere.
L’inno prosegue “Ma che emozione, già sento che mi piace”, un po’ azzardato affermarlo nelle prime ore di Campo, ma, dopo aver pregato vespri insieme e aver cenato, le quattro squadre si sono sfidate nel primo gioco serale impegnandosi a ricercare la sceneggiatura di un film che era stata spezzettata e i partecipanti erano già coinvolti nell’atmosfera e immersi nel tema del Campo! Lo slogan “È La Tua Parte!”, infatti, allude al mondo cinematografico, che sarà l’ambientazione che l’Azione Cattolica Nazionale ha scelto per l’ACR dell’anno prossimo, volta ad esaltare l’originalità e unicità di ciascun bambino e ragazzo.
Nei giorni che si sono susseguiti gli aiuto-educatori hanno sperimentato che “Con l’ACR ne vedi delle belle”: durante la settimana i ragazzi hanno partecipato a diverse relazioni, alcune preparate con l’aiuto di ospiti esterni, altre invece dall’Équipe ACR Diocesana stessa. L’Équipe Giovani Diocesana ci ha ricordato che dobbiamo avere il coraggio di colorare la nostra vita e quella di coloro che ci circondano dell’Amore di Dio, con l’entusiasmo e lo stile che caratterizza noi Giovanissimi, a cui non piace uniformarci a ciò che ci dice il mondo. Paola Garbagna, Delegata Regionale per l’ACR, ci ha introdotto alla realtà dell’Azione Cattolica nella sua dimensione diocesana, regionale e nazionale evidenziando in particolare le specificità dell’ACR: il protagonismo dei ragazzi e la dimensione esperienziale. L’Équipe ACR ci ha invece illustrato e fatto sperimentare quali sono gli aspetti pratici alla base della riuscita di un buon incontro ACR, da quelli spirituali, come la preghiera costante del gruppo, a quelle logistiche, come l’organizzazione di una riunione o di un bivacco. Insieme a due rappresentanti dell’Ufficio Catechesi Diocesano, Suor Monica, Suora della Piccola Opera Regina Apostolorum, e Chiara, della Comunità Francescana delle Sorelle a Boccadasse, abbiamo sperimentato in prima persona i quattro linguaggi della catechesi: quello narrativo-autobiografico, quello biblico, esperienziale, e quello liturgico-simbolico attraverso rispettive attività in cui ci siamo messi in gioco. Siamo così arrivati a mercoledì, il giorno dedicato alle tecniche di animazione: al mattino Don Dino Mazzoli, in arte Din Don Art e conduttore del programma “Caro Gesù” in onda su TV2000, ci ha fatto scoprire come mettere la creatività al servizio della Fede, insegnandoci a dare un senso a quelli che spesso noi più grandi banalizziamo come “lavoretti” che facciamo fare a bambini e ragazzi, perché anche attraverso queste attività è possibile annunciare il Vangelo. Al pomeriggio, invece, Marta Battaglia e Giovanni, esperti di teatro, ci hanno permesso di sperimentare alcune attività che permettono di conoscere i nostri bambini e ragazzi senza necessariamente utilizzare le parole, bensì attraverso le azioni e i movimenti nello spazio.
Non importa se a questo punto della settimana ormai “Abbiam due occhi che fanno proprio pena” perché la sera si gioca fino a tardi ai giochi che, a turno, le squadre preparano per le altre seguendo diversi temi generali (Olimpiadi, Caccia al Tesoro, Quiz Televisivi…) e i giorni proseguono senza sosta: siamo un po’ stanchi, “Ma l’entusiasmo di certo non perdiamo” e Giovedì in mattinata abbiamo avuto l’occasione di accostarci al sacramento della riconciliazione e di “ruminare” la Parola di Dio con l’Adorazione Eucaristica e un deserto guidato con alcuni brani delle Scritture legati al servizio di educatore. Abbiamo poi accolto l’ Arcivescovo che ha celebrato con noi l’Eucarestia e poi ha trascorso con noi un pomeriggio di domande da parte dei ragazzi partecipanti. Il giorno seguente siamo partiti per la gita, anche se il maltempo improvviso ha costretto l’Équipe ACR a cambiare repentinamente destinazione optando per un luogo più vicino. Oltre alla situazione emergenziale che ci ha ricordato che è utile avere sempre un piano B a disposizione, la gita è un buon momento per rafforzare i legami tra i ragazzi e dimostrare che per arrivare ad una meta è necessario camminare insieme, aspettarsi, rispettare i tempi di ciascuno, proprio come per il Paradiso. Sabato abbiamo approfondito alcune tematiche importanti come le dipendenze e l’affettività con Giovanni Lizzio e Ilaria Schizzi, psicologi, i quali ci hanno aiutato a trattarli e a riconoscere nei ragazzi determinati atteggiamenti, così da poterli aiutare, sempre in collaborazione con i loro genitori. Infine di nuovo l’Équipe ACR ha riassunto le responsabilità dell’educatore ACR: in primis quella dell’annuncio del Vangelo ai più piccoli e, successivamente, tutte quelle che da essa scaturiscono. Abbiamo anche approfondito la corresponsabilità, cioè che in AC non si vive da soli, ma in un gruppo, che collabora con l’aiuto dei nostri sacerdoti e dei genitori dei ragazzi, ognuno con i propri ruoli e le proprie specificità per concorrere al bene dei bambini e dei ragazzi che ci sono affidati. Durante la settimana, inoltre, è venuto a trovarci anche Don Fully, rettore del Seminario Diocesano, coordinatore della Pastorale Giovanile Diocesana e assistente del Movimento Ragazzi, che è stato con noi in più occasioni e ci ha raccontato la storia della casa di Monteleco e la realtà del Seminario, il luogo dove chi è chiamato dal Signore si prepara a dire il suo “Sì” con il sacerdozio.
“E quando a casa noi tutti ritorniamo”, per citare ancora una volta l’inno, portiamo nel cuore non solo le relazioni, ma anche le catechesi mattutine degli Assistenti Unitari Don Francesco e Don Claudio, quest’anno incentrate sulla preghiera del Padre Nostro alla luce delle parabole nel Vangelo secondo Luca: L’amico importuno (Lc 11, 5-13), il Padre Misericordioso (Lc 15, 11-32), la Vedova e il Giudice (Lc 18, 1-8) e il Fariseo e il Pubblicano (Lc 18, 9-14) ci hanno fatto scoprire come una preghiera che spesso diciamo senza pensarci troppo, racchiuda in realtà il riassunto di tutti gli insegnamenti che Gesù ha lasciato ai suoi discepoli e quindi a noi. Di aiuto sono stati anche i momenti di preghiera preparati ogni giorno dalle squadre che hanno permesso di farci ragionare sugli avvenimenti della nostra vita, da quelli di buio a quelli di luce, e quanto siano intrisi della presenza del Signore, che non ci abbandona mai e per nessun motivo.
L’ultimo giorno è stata una giornata di grande festa! Ci hanno raggiunto genitori, parenti, Presidenti parrocchiali, Responsabili ACR Parrocchiali e Zonali e Consiglieri Diocesani e, dopo l’incontro per i genitori dei ragazzi organizzato dai Vicepresidenti Adulti diocesani, Lia Campi e Luca Scriva, tutti e 300 abbiamo celebrato la Messa e abbiamo pranzato insieme. Dopo pranzo abbiamo premiato le squadre di gioco e abbiamo ancora una volta ringraziato il Signore per quanto di bello ci ha donato in questa settimana. Con i piedi ben saldi a terra e lo sguardo alzato verso il Cielo abbiamo tutti ripensato a quanto vissuto e abbiamo gridato: GRAZIE!
Lorenzo Buschiazzo
Responsabile ACR Diocesano
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