La “Catechesi Esperienziale” è uno dei pilastri dell’ACR e ciò, infatti, è stato il fulcro del Bivacco di Formazione per educatori e aiuto-educatori ACR che si è tenuto il 9 e 10 Marzo al Santuario di Nostra Signora della Guardia. Un centinaio di educatori provenienti da una trentina di parrocchie da tutta la Diocesi hanno deciso di dedicare due giorni alla propria formazione e si sono quindi ritrovati alla Guardia per vivere un’esperienza di Fede, come anticipato dal titolo del Bivacco: “Catechesi che esperienza! Vivere e far vivere un’esperienza di Fede”.
Per fare in modo che i bambini che si incontrano nel cammino di ACR facciano delle esperienze di Fede, è necessario che gli educatori in primis vivano vere e autentiche esperienze di Fede, e su questo infatti si è incentrato il Bivacco di Formazione, grazie anche all’intervento di alcuni ospiti speciali. Nei due giorni del bivacco sono stati con noi anche i ragazzi della Pastorale Universitaria di Pavia, accompagnati da Berta Calderón, suora missionaria dei Servitori del Vangelo della Misericordia di Dio, che hanno condiviso alcune testimonianze di vita di Fede nella loro quotidianità, sottolineando quattro aspetti principali: la preghiera, la comunità, la missione e la croce. I nostri ospiti ci hanno ricordato che le esperienze che facciamo sono degli incontri con una persona viva: Gesù Risorto, presente nelle nostre vite con lo sguardo fisso su di noi e pronto ad ascoltarci davvero. Inoltre, con la sua testimonianza, Berta ci ha ricordato come una delle gioie più grandi sia rendersi conto che siamo strumenti nelle mani di Dio. È Lui che arriva al cuore delle persone che ci ha affidato attraverso la nostra vita, povera e peccatrice: e per fare ciò non dobbiamo essere diversi, neanche perfetti, ma dobbiamo semplicemente essere autentici e in cammino con Gesù, in modo che non si spenga mai in noi il desiderio di continuare a trasmettere la nostra esperienza di Fede.
Inoltre, per aiutarci a capire come mantenere al meglio la nostra relazione con Gesù, domenica mattina è intervenuto anche padre Iosif Sandoru, maestro dei novizi gesuiti, che ci ha spiegato come vivere l’Esame di Coscienza secondo il metodo ignaziano: l’Esame di Coscienza, chiamato anche “Sguardo serale sulla nostra giornata”, è un modo per riguardare la nostra giornata per capire come siamo stati in relazione con Dio, perché tutti i giorni li passiamo insieme a Lui e con Lui possiamo parlare come un amico parla ad un amico. L’Esame di Coscienza, infatti, non è solo un’introspezione, ma è una vera e propria preghiera, perché come in tutte le preghiere si dialoga con Qualcuno che è sempre con noi, anche quando noi non lo sappiamo.
Dunque, come ha ricordato l’Assistente unitario Don Francesco Laria, gli educatori ACR sono chiamati a trasmettere e donare ai bambini l’incontro con Gesù utilizzando un linguaggio esperienziale, ovvero raccontando la propria esperienza dell’incontro con Lui, ricordandosi che il nostro modo di essere e stare con i bambini è già un modo per trasmettere l’immagine di Gesù, persona viva in mezzo a noi.
Serena Gardinali
Viceresponsabile diocesano ACR
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Pubblichiamo il testo della testimonianza della Pastorale Universitaria di Pavia che ha partecipato al Bivacco di formazione:
Ebbene sì, se dovessimo descrivere con un’espressione la “formazione esperienziale” vissuta nel weekend del 9-10 marzo a Genova con i ragazzi dell’ACR, ci verrebbe da dire “GIOIA CONTAGIOSA”! Questo è ciò che abbiamo provato noi ragazzi della Pastorale Universitaria di Pavia nell’incrociare quegli sguardi così attenti dei ragazzi dell’ACR di Genova, quando abbiamo condiviso le nostre esperienze.
Esperienze che sono diventate ancora più “vive”, proprio grazie alla volontà di questi ragazzi di mettersi all’ascolto di ciò che in quel momento alcuni di noi cercavano di trasmettere: pezzi di un vissuto, dolori attraversati e superati, viaggi intrapresi verso se stessi e verso gli altri… il tutto accompagnato dal coraggio e dalla forza che soltanto la fede riesce a dare.
Tanta era la paura per noi di non riuscire ad attirare l’attenzione dei ragazzi, ma soprattutto di non riuscire a toccare le “corde della loro anima”, invece ogni volta che incontravamo un nuovo gruppo di ragazzi, c’era sempre qualcuno tra loro che non esitava a venirci incontro, chiedendoci un abbraccio o semplicemente dicendoci che “si era ritrovato molto” nell’esperienza che si era condivisa in quel momento, facendo così sparire il nostro timore di non riuscire nell’intento.
Piccoli gesti questi, che però hanno reso grande il senso del nostro essere lì e soprattutto ci hanno dato un esempio concreto di quanto davvero siamo tutti strumenti di amore nelle mani di Dio, basta solo “fidarsi e affidarsi…!”
Per questo dobbiamo ringraziare di cuore tutti gli organizzatori del bivacco che ci hanno accolto con grande ospitalità al Santuario di Nostra Signora della Guardia, tutti i ragazzi che hanno partecipato con forte entusiasmo e soprattutto un grazie sincero alle nostre suore missionarie che ci hanno dato la possibilità di vivere questa bellissima esperienza… UNITI sotto la stessa “LUCE”!
I ragazzi della Pastorale Universitaria di Pavia
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