Giovedì 8 febbraio l’Arcivescovo Marco ha nominato la prof.ssa Eleonora Russo (già Vice-Presidente Adulti negli scorsi due mandati, Ricercatore presso il Dipartimento di Farmacia dell’Università di Genova e Coordinatore dell’Ufficio Università della Diocesi) Presidente dell’Azione Cattolica diocesana. La nomina arriva a poco meno di un mese dall’Assemblea diocesana che ha visto il rinnovo di tutto il Consiglio diocesano.
Riportiamo di seguito l’intervista alla nuova Presidente realizzata dal settimanale diocesano “Il Cittadino” (n.6/2024) e l’augurio da parte di Luca Mazzolino che ha concluso il suo servizio di Presidente diocesano dopo 7 anni.
A distanza di circa 40 anni, dopo Vittoria Traverso, ritorna una donna Presidente dell’Azione Cattolica a Genova. Quali emozioni e sensazioni la accompagnano in questo momento?
Ho trovato in Vittoria Traverso, che fu Presidente di AC dal 1977 al 1985, alcuni punti in comune, tra cui il suo essere insegnante e vicepresidente dapprima della sezione femminile dell’associazione e poi del settore adulti. Nella sua figura di donna per e con la Chiesa mi rispecchio molto e in questo momento molte sono le emozioni che mi assalgono. I sentimenti più ricorrenti sono la gratitudine, la riconoscenza e l’amore nei confronti dell’intera Associazione che mi ha accompagnato in questi anni di vicepresidenza e che mi supporterà per il prossimo triennio.
Ci può raccontare il suo percorso in Associazione?
Sono diventata “acierrina” nei lontani anni ‘80 quando frequentavo la parrocchia di S. Caterina e un’amica e compagna di classe mi invitò ad un campo estivo. Da allora l’Azione Cattolica è sempre stata nel mio cuore per il suo stile, per l’umiltà e la semplicità che caratterizza ogni singolo aderente. Dopo anni di volontariato presso i malati accolti all’Albergo dei Poveri, mi riavvicino all’associazione nell’attuale mia Parrocchia di San Giovanni Battista di Quarto con diversi ruoli, da educatrice giovani ad animatore dei gruppi adulti ed infine in Consiglio per diversi mandati.
Sette anni fa poi la telefonata da parte di un vicepresidente diocesano adulti che mi chiede la disponibilità ad entrare nel Consiglio diocesano di Azione Cattolica. Con un po’di timore dico il mio primo sì all’associazione, conscia di non conoscere bene la realtà diocesana. Vengo quindi votata in Assemblea, successivamente nominata dal Consiglio vicepresidente e confermata per due mandati.
Si è concluso un cammino da Vicepresidente per il settore Adulti e inizia quello da Presidente, cosa si porta dietro e quali novità la attendono?
Questi anni di vicepresidenza sono stati davvero intensi, basti pensare al periodo pandemico che abbiamo superato, anni in cui sono nate delle profonde amicizie (Lorenzo e Luca) che mi porterò nel cuore per tutta la vita. Per questo motivo, quello che vorrei mettere sempre al primo posto è il favorire relazioni fraterne tra le persone prima di promuovere eventi, attività ed incontri necessari per il cammino dell’associazione.
Le novità che mi attendono saranno molte perché i tempi cambiano rapidamente ed è necessario che l’associazione ne stia al passo e che rimanga immersa e legata alla realtà che la circonda.
L’Azione Cattolica genovese in questi anni sta lavorando molto sul tema dell’unitarietà e della comunione per vivere ancora meglio il suo servizio nella Chiesa. Come continuare a lavorare in questa direzione?
Credo fortemente nella comunione e nella condivisione per servire la Chiesa. Il nostro Arcivescovo ci indica, sin dal suo primo discorso di insediamento nella diocesi genovese, come camminare nella Chiesa e nel mondo con un’unica parola: insieme.
Su questo voglio continuare a lavorare, coinvolgendo e creando alleanze che siano espressione dello stare insieme per aprire nuovi orizzonti e per prendersi cura della nostra casa comune.
Come ha richiamato, l’Arcivescovo invita costantemente a camminare insieme e in questo senso da alcuni anni l’Arcidiocesi lavora al cammino sinodale. Quale contributo può dare l’Associazione?
Come ricorda Papa Francesco, l’Azione Cattolica è una “palestra di sinodalità”, un luogo dove si vive lo stile della Chiesa del Concilio e contemporaneamente ci si forma per essere al servizio della Chiesa stessa. La sinodalità è proprio espressione dell’AC in quanto fatta di “dialogo, discussione e ricerche con lo Spirito Santo”.
Il contributo che l’AC può dare nel cammino sinodale diocesano è insito nell’essere un’associazione che comprende gli adulti, i giovani e i ragazzi dell’ACR che unitariamente camminano insieme per un futuro fatto di ascolto, accoglienza e di cura rigenerativa.
Tornando all’Associazione, nell’Assemblea del 14 gennaio è stato votato il documento assembleare che si fonda sui quattro pilastri associativi (preghiera, azione, sacrificio e formazione), come rendere concreti questi temi?
Il documento assembleare, sul quale abbiamo lavorato assiduamente con la presidenza e il consiglio, propone di approfondire una virtù teologale ed un pilastro dell’Azione Cattolica per ogni anno associativo: primo anno fede e formazione, secondo speranza e azione e terzo carità e sacrificio in cui la preghiera sarà “spina dorsale” ed elemento di unione per il triennio. Per essere AC in questo tempo la parola, l’ ascolto e l’aspetto missionario sono le chiavi di lettura di tutto ciò che facciamo o che siamo chiamati a fare. La concretezza dell’associazione sta nel tenere insieme le diverse età e condizioni di vita, le dimensioni di servizio e gli ambiti educativi a cui vogliamo rivolgere il nostro sguardo per essere una Chiesa dove ci sia spazio proprio per tutti.
Che AC ci dobbiamo attendere per i prossimi anni? La può descrivere con tre parole?
Per il prossimo triennio sogno un’associazione che si prende cura insieme della vita di tutti, che possa dare un contributo efficace alla formazione cristiana di tutta la comunità diocesana e che si impegni nella carità per i più piccoli, poveri e fragili.
A cura di Alberto Macchiavello
Gli auguri del Presidente uscente
Auguri Eleonora!
Che gioia saperti nuovo Presidente diocesano dell’Azione Cattolica di Genova. L’amicizia nata tra noi in questi anni di presidenza penso sia il miglior augurio per il nuovo cammino che oggi inizia.
Ti auguro quindi di vivere nuove amicizie legate dalla fede nel Signore. Sarà certamente un periodo di Grazia e la riprova è la benevolenza che stai ricevendo in questi giorni, conservala per i momenti di fatica che certamente ci saranno perché, come diceva mio papà, un servizio è veramente tale se costa un po’ di sacrificio.
Grazie per la disponibilità a questo prezioso servizio che il Vescovo ti chiede per l’Associazione genovese, il tuo tocco materno farà bene a tutta l’AC e in particolare alla nostra amata Chiesa.
Grazie infine di nuovo a tutte le persone con cui ho camminato in questi sette anni, in particolare oggi penso agli ex presidenti Gianni, Franco, Fabrizio, Gigi e Francesco, è stata davvero una bella esperienza di Chiesa e di fraternità.
Luca Mazzolino