Gli esercizi spirituali: “Venite vicini, andate lontano”

La perfezione delle opere è data dall’amore che vi si pone nel farle. Con queste parole dell’Assistente diocesano adulti, don Francesco Laria, si può riassumere il messaggio più intimo e profondo lasciato ai partecipanti agli Esercizi Spirituali per il Consiglio ed equipe diocesani, presidenti parrocchiali ed adulti dell’associazione. Più di cinquanta, di differenti età (dai 20enni agli adultissimi) e provenienti da diverse realtà parrocchiali della diocesi i partecipanti alla due giorni svoltasi presso l’Opera Madonnina del Grappa di Sestri Levante (Ge), lo scorso 17 e 18 DSC_0154Gennaio 2015. Il tema scelto dagli organizzatori parte da una frase del beato Paolo VI detta durante un incontro con gli aderenti dell’associazione nel lontano 1967: “Venite vicini…andate lontano”. Tali parole sono, nella sostanza, simili alle consegne lasciate da papa Francesco all’AC durante la recente convocazione nazionale del maggio 2014, ovvero: “Rimanere, andare e gioire”. Il significato di questi inviti racchiude il cuore dell’essere discepoli e dunque l’essere intrinsecamente missionari: soltanto stando con Gesù e coltivando una relazione intima di amicizia ed amore con lui è possibile scoprire la vera gioia che ci induce ad andare per le strade della nostra città per condividere con gli altri la fede che cambia la vita. Per declinare questo tema, il predicatore don Francesco ha scelto di trarre spunto da alcuni brani del nuovo testamento: le lettere alle sette chiese (Apocalisse), l’episodio di Zaccheo e l’invito all’apostolato della conclusione del Vangelo di Marco. Proprio riconoscendo i propri limiti e le nostre infedeltà a Dio possiamo scoprire come da lui siamo amati: Egli incessantemente sta alla porta del nostro cuore e bussa in attesa di una nostra risposta. Questa condizione di amati avviene quando la dimensione dell’interiorità viene coltivata in maniera costante, regolarmente. E’ un incontro che cambia la vita, come per il piccolo Zaccheo, e dona la gioia come quella di un banchetto condiviso. Ecco allora che dalla gioia di questo rapporto, personale ma comunitario, si può (anzi, si deve, al fine di rispondere alla Verità) portare in tutto il mondo il Vangelo.