Sono passati solo alcuni giorni dal nostro ritorno a Genova, ma l’emozione e la gioia sono ancora grandi e indimenticabili. Partecipare alla XV Assemblea Nazionale dell’Azione Cattolica è stato un grande onore per me.
Alla fine del triennio l’AC nazionale si riunisce per tracciare le linee guida per il prossimo e lo fa nel suo stile con la partecipazione dei suoi aderenti provenienti da tutte le diocesi, accompagnati dai nostri assistenti. Come in una famiglia ci si incontra con gioia, si dibatte insieme, profondamente radicati in Cristo.
Il titolo dell’assemblea, disegnato sullo sfondo nella sala che ci ospita, lancia un messaggio forte a tutti i partecipanti: il tempo che stiamo vivendo ci chiede di essere “Persone nuove in Cristo Gesù”.
Come ci hanno ricordati gli interventi che si sono susseguiti, i laici, alla sequela di Cristo, sono chiamati a vivere a pieno la bellezza e la gioia del Vangelo, testimoniandole nella quotidianità. Per questo infatti, come recita il sottotitolo, siamo corresponsabili della gioia di vivere.
L’AC, in questi giorni, mi ha fatto assaporare la bellezza della vita cristiana espressione della Chiesa bella del Concilio che si mette al servizio dei fratelli e si impegna in prima persona.
La gioia di vivere questo è indescrivibile!
Tornati nella nostra Diocesi, nelle nostre parrocchie ci aspetta il compito più difficile e più affascinante: tradurre in opere concrete le idee che insieme abbiamo scritto nel documento.
Nel fare questo, come indicatoci dal Santo Padre Francesco, orientiamo la nostra opera secondo tre verbi: restare in e con Cristo, andare e gioire.
Penso sia uno splendido modo di vivere, nello stile dell’AC. Ecco la vera gioia, ecco la nostra risposta all’amore di Dio per noi.
A chiusura di questo articolo permettetemi di ringraziare i miei compagni di viaggio che hanno reso ancora più bella la mia spedizione romana.